Un album pare senza sorprese, la nuova creazione di David Gilmour (quando lo avrò ascoltato, sarò più precisa), e che vive, pare, nelle frammentarie nostalgie dei vecchi suoni pinkfloydiani (che erano suoi).
Il dolore del tempo che passa, lo spazio profondo della creazione. Anche i temi sono pinkfloydiani (ed erano i suoi). A nove anni dall’ultimo e sublime lavoro, l’album dell’addio definitivo dei Pink Floyd (e non si sa se sopravviverò), album coprodotto con il chitarrista dei Roxy Music, Phil Manzanera.
E’ una percorso sulla quotidianità di un uomo, dei suoi pensieri: i più svariati, i più intimi, i più travagliati. Molti pezzi sono scritti da sua moglie, la musica è fluida e d’atmosfera. Gilmour torna anche con un tour europeo, da solista, senza i “soliti noti” al suo fianco, promettendo agli amanti delle sue sonorità di fare vivere emozioni uniche.
(2 ottobre 2015)
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