Per la stagione 2015 – 2016 del Teatro dell’Orologio, Filippo Gili propone il suo nuovo lavoro, Antigone, in scena in prima nazionale dal 24 novembre al 6 dicembre.
Creonte ragiona; Antigone sviscera. Come dice Holderlin, l’essenza del tragico è essenza dell’uomo in sé. Del suo essere sia Creonte che Antigone. Anzi, di come l’esperienza “ventrale” di lei sia sepolta, con lei, sotto le angoscianti e fragili vittorie del cerebro razionale. La classicità attica, il candore apollineo erano contigui al nero, alle fognature impulsive della spiritualità. Il progetto è tirare fuori, da quella spiritualità, la terapia ammortizzante della violenza, dell’orientalità, dell’essere travolgentemente travolti da un Dio che è dentro di sé, né sopra né sotto. Così, mentre Creonte si sforza ad insegnare alla Polis a parlare, Antigone insegna a se stessa, prima di tutto, a ritornare prima del linguaggio.
(21 novembre 2015)
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