Ricordando Renoir

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Renoir 00di Giorgia Trinelli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Curiosità: perché noi “ci” piace tanto questo artista che “ci” dà l’impressione di essersi divertito tanto.

Ebbene, 175 anni fa nasceva Pierre Auguste Renoir.

Nei primi anni della sua carriera utilizza come modelli amici e conoscenti: no naveva denari per pagare le modelle. Impressionista, dicono gli esperti, ma a noi “ci” piace definirlo l’artista che esaltando la bellezza, esprime gioia di vivere.

Per Renoir tutto ciò che è bello deve essere dipinto, nelle sue feste, nei suoi paesaggi, prendono vita le donne, nei suoi balli si ha l’impressione di sentire la musica, udire le risate, lo sfregare delle vesti, l’aria che si alza allo svolazzare degli abiti.

Nel 1862 entra all’Ercole des Beaux-Art, dove conosce SiSley, Bazille e Monet; con loro comincera la sua pittura “en plein air”, pittura all’aperto per meglio cogliere le sottigliezze del momento , della verità.

Grande il suo talento, che lo porta a essere insignito, nel 1900 del Cavalierato della Legion d’Onore.

I frequenti problemi di salute lo portano a cercare un clima mite nel Sud della Francia, dove si trova la sua ultima residenza ora diventata museo. L’artrite reumatoide lo costringe a una sedia a rotelle, ma il grande amore per la pittura lo porta a farsi legare il pennello alla mano più ferma per continuare a realizzare dipinti meravigliosi.

Muore il 3 dicembre 1919 a 78 anni, dopo avere terminato il suo secondo dipinto sulle bagnanti.

Renoir, la bellezza e la gioia del vivere bene.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(27 febbraio 2016)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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