“X-Men: Apocalisse”, nella sale dal 18 maggio. Eravamo all’anteprima: più o meno estasiati

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X-Men-Apocalypse 00di Silvana Lagrotta twitter@silvanalagrotta

 

 

 

 

 

Un blockbuster smisurato. Questo è X-Men: Apocalisse, il nuovo capitolo degli X-Men firmato da Bryan Singer, regista che torna a incrociare le vicende degli eroi mutanti per la quarta volta nella saga cinematografica Marvel.

Annunciato già nel titolo, il nuovo capitolo che fa parte dei prequel sui supereroi mutanti è incentrato su un villain che proviene direttamente dai fumetti: En Sabah Nur, alias Apocalisse, liberato accidentalmente da un antico sepolcro al Cairo. Così il film non rinuncia neanche all’immaginario esotico che va tanto di moda (o sarà anche che in America il male proviene dallo spazio o dal Medioriente).

Ma il villain, Oscar Isaac con la sua voce densa che costruisce tutto il personaggio, è deciso a distruggere l’immonda realtà che ritrova al suo risveglio ed è così pericoloso che richiederà uno schieramento di eroi inusitato. Una mobilitazione di forti, forze e sforzi per l’attesa super-battaglia finale. Il tutto in pieno stile Singer, e si vede.

Il film sembra un cocktail perfetto, ben calibrato, ma dal sapore familiare, già provato. Gli ingredienti ci sono tutti, l’assuefazione pure. Per tentare l’ebrezza, Singer ripropone perfino la scena al rallentatore che tanto era piaciuta nel precedente Giorni di un futuro passato, con Quicksilver che sbeffeggia il tempo muovendosi agile sulle note di Sweet Dreams. E dunque?

E’ un po’ la domanda che lascia tutto il film. Mastodontico, perfetto, e dunque? Alchool test negativo. X-Men Apocalisse resta sobrio, non regala al pubblico una sorpresa, un guizzo, un retrogusto nuovo. Forse perché la vera fatica richiesta agli sceneggiatori, in particolare a Simon Kinberg che la firma, è stato lo sforzo di cercare un espediente che rimettesse in sesto l’universo supereoistico, nonostante gli attori legati ai personaggi fossero tutti nuovi.

In X-Men: Apocalisse non c’è più nessuno del vecchio cast, fatta eccezione per Hugh Jackman, immancabile Wolverine, che appare, grugnisce, e se ne va. E sono James MacAvoy e Michael Fassbender (donne preparatevi) che interpretano Xavier e Magneto nella loro age d’or.

La soluzione? Un paradosso temporale. Il prequel ambientato negli anni Sessanta modifica la storia americana con la presenza dei mutanti e lentamente si avvicina al presente della prima trilogia, ma senza raggiungerlo. Un po’ come accade con lo spettatore che non viene del tutto raggiunto dal film.

Certamente l’apocalittico nuovo kolossal della saga Fox proverà di nuovo a sbancare i botteghini di tutto il mondo e probabilmente ci riuscirà, nonostante tutto, perché gli ingredienti ci sono e gli amanti di un classico cinecomic pure. Questi ultimi non mancano mai, con o senza brio.

 

 

 

 

 

X-Men – Apocalisse (X-Men: Apocalypse)  

Regia: Bryan Singer. 
Soggetto: Stan Lee & Jack Kirby (personaggi); Bryan Singer, Simon Kinberg, Michael Dougherty, Dan Harris (storia)
Sceneggiatura: Simon Kinberg        
Cast: James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, Oscar Isaac, Nicholas Hoult, Rose Byrne, Tye Sheridan, Sophie Turner, Olivia Munn e Lucas Till.

Data di uscita in Italia: 18 maggio 2016 (Fox Italia)

 

 

 

 

 

 

(10 maggio 2016)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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