di Emilio Campanella
Nella mente di VINCENZO SCAMOZZI, un intellettuale architetto, al tramonto del Rinascimento è una piccola, quasi sacrale esposizione aperta al pubblico sino al 20 novembre prossimo, a Vicenza a Palazzo Barbaran da Porto, Palladio Museum. Dopo la sontuosa mostra del 2003/2004, il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, dedica questa manifestazione per celebrare i cinquecento anni dalla morte del grande architetto, a torto, sino a non moltissimi decenni fa, considerato un epigono di Andrea Palladio. In occasione della ricorrenza e della manifestazione, la rivista Annali di Architettura curata dallo stesso Centro ed edita da Marsilio, esce con un numero monografico dedicato all’architetto ( il n. 27 del 2015 ) ed in allegato ha una piccola pubblicazione in brossura, catalogo della mostra.
Diciassette fogli preziosissimi, uno dei quali, multiplo: uno straordinario taccuino di viaggio da Parigi a Venezia, che si può sfogliare telematicamente per apprezzarne prospetti, disegni, piante, ma anche la magnifica calligrafia dell’autore. In mostra anche modelli, libri importantissimi, ed una parete di pagine, un po’ sorella di quella dedicata alla Hypnerotomachia Poliphili alla mostra intorno ad Aldo Manuzio all’Accademia di Venezia (solo fino al 19 giugno!). Il direttore del museo vicentino è curatore e co-curatore di entrambe le esposizioni.
All’inaugurazione, l’esimio e festeggiatissimo Professor Franco Barbieri, eroicamente sostenuto dal suo bastone, nella sua veneranda età, ha tratteggiato un ritratto vivace, ed anche spiritoso, del grande architetto cui dedicò la propria tesi di laurea, di fronte al perplesso sconcerto del relatore, determinandone l’inizio della riscoperta cui contribui con numerosissimi studi, e la fortuna critica di cui ormai gode, puntualizzandone il tenace carattere razionalista lombardo – essendo valtellinese di famiglia – oltre l’amplissimo interesse intellettuale di uomo colto e curioso di altri paesi, altri paesaggi, altre architetture.
Andare a passeggiare per il centro storico di Vicenza è sempre una grande gioia estetica, che si può completare con una visita a questa chicca espositiva.
(7 giugno 2016)
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