di Ghita Gradita
Il 30enne Paolo conduce una vita solitaria, quasi a volersi nascondere dal mondo. Il suo passato è segnato da un dolore che non riesce a superare. Una notte, per puro caso, incontra Mia, una prorompente e problematica coetanea al sesto mese di gravidanza, che mette la sua vita sottosopra. Spinto dalla volontà di riaccompagnarla a casa, Paolo comincia un viaggio al suo fianco che porterà entrambi ad attraversare l’Italia e a scoprire il loro irrefrenabile desiderio di vivere. In realtà la vita non è mai così semplice, nemmeno in un film, e la storia si dipanerà attraverso dubbi e segreti (quasi) inconfessabili: Paolo ad esempio è un giovane omosessuale che accetta il suo essere gay, ma non alcuni inevitabili disagi che esserlo comporta, in una società complicata.
Il film, racconta il regista Fabio Mollo, si confronta con una serie di temi cari alla generazione di 30enni italiani, alcuni ineludibili come “il futuro”: “Un futuro che è rappresentato principalmente dal momento in cui si smette di essere figli e si comincia a diventare genitori. Essere genitore fa parte della natura dell’essere umano: la continuazione della specie, il patto di un amore, la voglia di amare. E non esserlo? Allora, cosa è naturale e cosa contro natura? Una donna che non vuole figli? Un omosessuale che vorrebbe essere padre? Esiste una natura diversa per gli eterosessuali e gli omosessuali? Cos’è l’istinto materno ed esiste un istinto paterno? Paolo e Mia sono due trentenni completamente diversi l’uno dall’altra, ma che portano dentro di sé queste stesse riflessioni e le affrontano assieme in un folle viaggio verso sud. Viaggiano da un estremo all’altro, non solo dell’Italia, ma anche di se stessi, per esplorarsi fino in fondo e capire cosa vuol dire essere adulti, diventare genitori e costruire un futuro. Paolo è un uomo concreto e razionale, anche troppo. È molto solitario e introverso, accetta la sua omosessualità ma non tutto ciò che questa comporta. Mia invece è un’esuberante eterna adolescente incapace di dire la verità anche a se stessa”.
“Il Padre d’Italia”, di cui trovate più in basso il trailer, è una commedia drammatica (non è un’ossimoro) che esplora, senza generalizzare, una tematica di disagio molto presente nel dibattito sociale contemporaneo, usando un punto di vista intimo; un on the road attraverso il nostro paese alla ricerca del futuro.
Il film, prodotto da Donatella Botti per Bianca con RaiCinema, è interpretato da Luca Marinelli (lavora con Carlo Cecchi e Saverio Costanzo, ed è un volto amato e notissimo tra gli appassionati di cinema e televisione) nel ruolo di Paolo, e Isabella Ragonese (già protagonista in film di Paolo Virzì, Silvio Muccino, Fabio Volo, nel 2012 è stata insignita al Festival di Berlino del premio “Shooting Star” come miglior talento europeo dell’anno) in quello di Mia.
Nel cast anche Anna Ferruzzo, Mario Sgueglia, Federica de Cola, Miriam Karlkvista, Esther Elisha, Sara Putignano, Filippo Gattuso, Franca Maresa. Distribuzione Good Films. Soggetto e sceneggiatura di Fabio Mollo e Josella Porto.
Fabio Mollo, regista e sceneggiatore, è con “Il Padre d’Italia” al suo secondo film di fiction. Giovane regista con uan solidissima preparazione alle spalle, si laurea a Londra nel 2002 presso la University of East London con il BA honour Bachelor of Arts in Visual Theory, Film history. Nel 2007 ottiene anche il diploma di regia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. La sua carriera inizia come assistente alla regia per diversi film; nel 2011 è tra i dieci giovani registi internazionali selezionati dal Festival di Cannes allAtelier della Cinéfondation. Tra i vari cortometraggi da lui diretti ricordiamo Al buio, presentato alla 62ma Mostra del Cinema di Venezia, e Giganti, che ha vinto il premio per il Miglior Cortometraggio al Torino Film Festival ed è stato selezionato in concorso al 58mo Festival di Berlino. Nel 2013 esce il suo lungometraggio desordio Il Sud è niente, selezionato al 64.mo Festival di Berlino, al 38.mo Toronto International Film Festival e allottavo Festival Internazionale del Film di Roma, vincendo il premio Taodue Camera dOro. Tra gli altri riconoscimenti nazionali e internazionali, il film conquista anche le candidature come Miglior Film dEsordio, Miglior Attrice Protagonista e Miglior Colonna Sonora ai Globi dOro, e ottiene la candidatura come Miglior Regista Esordiente ai Nastri dArgento. Nel 2015 esce Vincenzio da Crosia, suo primo lungometraggio documentario prodotto da Wildside, presentato in concorso al 33.mo Torino Film Festival, dove riceve la Menzione Speciale del premio Avanti e diventa finalista come miglior documentario ai Nastri dArgento 2016. Tra il 2015 e il 2016 realizza il documentario The Young Pope: A Tale of Filmmaking, coprodotto da Wildside, Sky, HBO e Canal+, andato in onda a novembre 2016 su Sky Atlantic HD.
“Il Padre d’Italia”, uscirà nelle sale italiane il 9 marzo prossimo.
(21 febbraio 2017)
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