“Il padre d’Italia”, sarà gay o no? Scopritelo nel film nelle sale dal 9 marzo

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di Ghita Gradita

 

 

 

 

Il 30enne Paolo  conduce  una  vita  solitaria,  quasi  a   volersi  nascondere  dal  mondo.  Il  suo  passato  è  segnato  da  un  dolore  che  non  riesce  a  superare.  Una notte, per puro caso, incontra Mia, una prorompente e  problematica coetanea al  sesto  mese  di  gravidanza,  che  mette  la  sua  vita  sottosopra.  Spinto  dalla volontà di riaccompagnarla a casa, Paolo comincia un viaggio al suo fianco che porterà   entrambi   ad   attraversare   l’Italia   e   a   scoprire   il   loro   irrefrenabile desiderio di vivere. In realtà la vita non è mai così semplice, nemmeno in un film, e la storia si dipanerà attraverso dubbi e segreti (quasi) inconfessabili: Paolo ad esempio è un giovane omosessuale che accetta il suo essere gay, ma non alcuni inevitabili disagi che esserlo comporta, in una società complicata.

 

Il film, racconta il regista Fabio Mollo, si confronta con una serie di temi cari alla generazione di 30enni italiani, alcuni ineludibili come “il futuro”: Un  futuro  che  è  rappresentato  principalmente dal momento in cui si smette di essere figli e si comincia a diventare genitori.  Essere  genitore  fa  parte  della  natura  dell’essere  umano:  la  continuazione  della  specie,  il  patto  di  un  amore,  la  voglia  di  amare.  E  non  esserlo?   Allora,  cosa  è  naturale  e  cosa  contro natura? Una donna che non vuole figli?  Un omosessuale che vorrebbe essere padre?  Esiste  una  natura  diversa  per  gli  eterosessuali  e  gli  omosessuali?  Cos’è  l’istinto  materno  ed  esiste  un istinto paterno?  Paolo  e  Mia  sono  due  trentenni  completamente  diversi  l’uno  dall’altra,  ma  che  portano  dentro  di  sé  queste stesse  riflessioni  e  le  affrontano  assieme in  un  folle  viaggio  verso  sud. Viaggiano  da  un  estremo  all’altro,  non  solo  dell’Italia,  ma  anche  di  se  stessi,  per  esplorarsi  fino in fondo e capire cosa vuol dire essere adulti, diventare genitori e costruire un futuro.  Paolo è un uomo  concreto e razionale, anche troppo.  È molto solitario e introverso, accetta la  sua  omosessualità  ma  non  tutto  ciò  che  questa  comporta.  Mia  invece  è  un’esuberante eterna adolescente incapace di dire la verità anche a se stessa”.

 

“Il Padre d’Italia”, di cui trovate più in basso il trailer, è una  commedia  drammatica (non è un’ossimoro) che  esplora,  senza  generalizzare, una tematica di disagio molto  presente nel dibattito sociale contemporaneo, usando un punto di vista intimo; un on the road attraverso il nostro paese alla ricerca del futuro.

Il film, prodotto da Donatella Botti per Bianca con RaiCinema, è interpretato da Luca Marinelli (lavora con Carlo Cecchi e Saverio Costanzo, ed è un volto amato e notissimo tra gli appassionati di cinema e televisione) nel ruolo di Paolo, e Isabella Ragonese  (già protagonista in film di Paolo Virzì, Silvio Muccino, Fabio Volo, nel 2012 è stata insignita al Festival di Berlino del premio “Shooting Star” come miglior talento europeo dell’anno) in quello di Mia.

Nel cast anche Anna Ferruzzo, Mario Sgueglia, Federica de Cola, Miriam Karlkvista, Esther Elisha, Sara Putignano, Filippo Gattuso, Franca Maresa. Distribuzione Good Films. Soggetto e sceneggiatura di Fabio Mollo e Josella Porto.

 

Fabio Mollo, regista e sceneggiatore, è con “Il Padre d’Italia” al suo secondo film di fiction. Giovane regista con uan solidissima preparazione alle spalle, si laurea a Londra nel 2002 presso la University of East London  con  il  BA  honour  Bachelor  of  Arts  in  Visual  Theory,  Film  history.  Nel  2007  ottiene anche  il  diploma  di  regia  presso  il  Centro  Sperimentale  di  Cinematografia.  La  sua  carriera inizia  come  assistente  alla  regia  per  diversi  film;  nel  2011  è  tra  i  dieci  giovani  registi internazionali  selezionati  dal  Festival  di  Cannes  allAtelier  della  Cinéfondation.  Tra  i  vari cortometraggi  da  lui  diretti  ricordiamo Al  buio,  presentato  alla  62ma  Mostra  del  Cinema  di Venezia,  e Giganti,  che  ha  vinto  il  premio  per  il  Miglior  Cortometraggio  al  Torino  Film Festival ed è stato selezionato in concorso al 58mo Festival di Berlino.  Nel  2013  esce  il  suo  lungometraggio  desordio Il  Sud  è  niente,  selezionato al  64.mo  Festival di Berlino, al 38.mo Toronto International Film Festival e allottavo Festival Internazionale del Film  di  Roma,  vincendo  il  premio  Taodue Camera  dOro.  Tra  gli  altri  riconoscimenti nazionali e internazionali, il film conquista anche le candidature come Miglior Film dEsordio, Miglior Attrice Protagonista e Miglior Colonna Sonora ai Globi dOro, e ottiene la candidatura come Miglior Regista Esordiente ai Nastri dArgento.  Nel  2015  esce Vincenzio  da  Crosia,  suo  primo  lungometraggio  documentario  prodotto  da Wildside,  presentato  in  concorso  al  33.mo  Torino  Film  Festival,  dove  riceve  la  Menzione Speciale del premio Avanti e diventa finalista come miglior documentario ai Nastri dArgento 2016.  Tra  il  2015  e  il  2016  realizza  il  documentario The  Young  Pope:  A  Tale  of  Filmmaking, coprodotto da Wildside, Sky, HBO e Canal+, andato in onda a novembre 2016 su Sky Atlantic HD. 

 

“Il Padre d’Italia”, uscirà nelle sale italiane il 9 marzo prossimo.

 

 

(21 febbraio 2017)

 




 

 

 

 

 

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