“Contratiempo” di Oriol Paulo al Festival del Cine Español

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di Alessandro Paesano #cinema twitter@gaiaitaliacom #roma

 

 

Contratiempo (Spagna, 2016) di  Oriol Paulo, alla sua opera seconda, camicia come un grande thriller dalla storia enigmatica.

Accusato di un omicidio per il quale si dice innocente Adrián Doria (Mario Casas) è raggiunto nell’albergo dove è ai domiciliari da Virginia Goodman (Ana Wagener) che ha solo tre ore per prepararlo al confronto con un misterioso testimone che sta per giungere in tribunale.

Credibile e plausibile nella prima mezzora il film scade nell’eccesso iperbolico (due amanti preferiscono occultare il cadavere di un ragazzo che guidava la macchina con cui hanno fatto un incidente invece di chiamare la polizia)  infrangendo subito quell’aura di verosimiglianza che il film aveva sino ad allora imbastito.

Però la storia raccontata (che ci vediamo bene dal rivelare) sa tenere alta l’attenzione e la tensione e man mano che monta l’amoralità del protagonista il pubblico stesso chiede giustizia e vendetta che arriveranno (imprevedibilmente).

Una variazione sul genere thriller in perfetto equilibrio tra glamour americano e sanguigna verve spagnola. Un film diretto e recitato con classe e girato con una fotografia da paura.

Un film perfetto per il festival del cinema spagnolo che mostra come la cinematografia iberica non si attesti solamente sui film à la Almodóvar e accoliti.




(9 maggio 2018)

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