di Alessandro Paesano
D’accordo, Le Cyclades (t.l. Le Cicladi) (Francia, 2022) di Marc Fitoussi è il classico film on the road, anzi, …on the sea, che racconta di due donne non più giovani che si ritrovano trent’anni dopo essere state amiche al liceo.
Però la pellicola non ci presenta la classica parabola di rivincita e trasgressione borghesi ci regala invece dei personaggi dalle caratteristiche concrete, credibili, umane, godibilissimi.
Blandine (Olivia Côte) stenta a riprendersi dal divorzio (mentre la nuova moglie del suo ex aspetta un figlio da lui) e suo figlio Benjiamin pensa di riavvicinarla a Magalie (Laure Calamy) che non ha perso una virgola dell’esuberanza adolescenziale, tanto da trattenere Blandine dal rivederla. Quando Beniamin rinuncia alla vacanza alle Cicladi con sua madre, è proprio Magalie a prendere il suo posto.
L’inizio della vacanza non potrebbe essere più diverso da quello previsto da Blandine ma il viaggio serve per risolvere passati dissapori con l’amica di una volta e per liberarsi da quel senso di sconfitta causato dal divorzio che non l’ha fatta andare avanti.
Durante il viaggio Blandine conosce Bijou (Kristin Scott Thomas), un’amica di Magalie con la quale intesse un rapporto di amicizia secondo la sua sensibilità ben diversa dall’esuberanza di Bijou.
Fitoussi (che ha al suo attivo una decina di pellicole e alcuni episodi della serie culto francese Dix pour cent) ha un sensibilità eccezionale nel rispettare lo spirito dei personaggi che inventa senza pretendere che nessuno cambi quello che è ma dando anzi modo a ognuno di loro di legittimare il proprio modo di essere, le proprie scelte e i propri limiti.
La libertà sessuale di Megali, cui fa da sponda quella di Bijou, non si impone a Blandine che non si adegua allo stile delle amiche ma mantiene il suo riserbo (e Bijou e Megali la prendono bonariamente in giro per questo).
Questa differenza di indole non si scioglie dunque in un conformismo, in una contrapposizione tra stili di vita differenti e antagonisti. Ognuna ha il suo carattere e va bene quello che ha.
Fitoussi ha un grande dono nel descrivere i suoi personaggi ma ha anche avuto la fortuna di avere un trio di attrici eccezionali.
Se Laure Calamy da sola trascina tutto il film con un’esuberanza senza fine, Kristin Scott Thomas, fisicamente trasformata, con dei lunghi capelli tra il biondo e il bianco, ci regala un personaggio diverso da quelli per cui la ricordiamo, dando una grandissima prova di attrice, come quando si mostra a Blandine improvvisamente vulnerabile nel confessarle che deve fare una biopsia per un sospetto di recidiva del cancro al seno… Olivia Côte, posta dinanzi all’esuberanza delle due colleghe, lavora a levare in perfetta armonia col personaggio che è chiamata a interpretare.
Le Cyclades è un omaggio alla donna (ma nel film si parla anche degli uomini, in maniera meno lusinghiera), firmato da un grande regista di attrici, una commedia che merita di avere anche in Italia il successo che ha avuto in patria. Un altro fiore all’occhiello di questa bella edizione di Rendez-vous.
(3 aprile 2023)
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