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Tartarughe centenarie, le protagoniste del nuovo romanzo di Michael Bible

di Andrea Mauri

Goodbye Hotel, il nuovo romanzo dello scrittore americano Michael Bible (Adelphi,2025) è uno strepitoso racconto di amore e di amicizia, di voglia di bruciare la vita. Un romanzo che ha come protagonista anche una tartaruga centenaria. Come il precedente libro dell’autore, L’ultima cosa bella sulla faccia della terra (edito sempre da Adelphi, 2023), la trama si svolge nella cittadina americana immaginaria di Harmony, luogo perfetto per raccontare storie in bilico tra realtà e fantasia.

Il romanzo è un viaggio nella memoria di due ragazzi, François ed Eleanor, la memoria di quello che è stata la gioventù. Forse si amavano. François era senza dubbio innamorato, Eleanor non lo sappiamo, ma la voglia di stare insieme era tanta, anche quella notte dell’incidente, quando di ritorno da una festa, ubriachi alla guida, superando una collina, non fanno in tempo a evitare un uomo sulla strada con la sua tartaruga gigante.

Irrompe così nel bel mezzo della storia Lazarus, tartaruga centenaria, e il suo padrone “seersucker”, dal nome del tessuto di cui era fatto il suo abito. Una sorta di vagabondo per le sperdute strade americane a predire il futuro grazie alla tartaruga veggente.

Già siamo avvinti in questa storia magica, che si arricchisce di mistero con la sparizione di Eleanor, i dubbi di François sull’amore, le occasioni perse, il suo viaggio personale alla ricerca di qualche traccia della ragazza, l’approdo al Goodbye Hotel, che dà il titolo italiano al romanzo (mentre in versione originale il titolo è Little Lazarus), un posto anch’esso bizzarro, ricovero di anime perse lungo il cammino dell’esistenza. Seduto nella hall dell’albergo, François è impegnato “a scrivere questa storia in un milione di modi diversi”. Un luogo amato anche da Michael Bible, quello della hall degli alberghi, dove è possibile osservare le persone andare e venire, studiarle, trarne ispirazione. Insomma, una via di fuga dal mondo virtuale e dai rapporti freddi e distanti.

Il punto di vista cambia e accanto ai due ragazzi ventenni, François ed Eleanor, che non hanno fretta di crescere, spinti piuttosto dal desiderio di preservare l’innocenza prima di perderla del tutto, i protagonisti del romanzo diventano prima Lazarus e poi Little Lazarus, le due tartarughe, normalissime nella loro longevità, ma alle quali gli umani attribuiscono poteri guaritivi perché è quello che vogliono vedere e sono pure disposti a pagare per quella mistificazione della realtà.

Nel romanzo di Michael Bible, come abbiamo sottolineato, si racconta la memoria e come essa possa cambiare la visione del mondo. L’autore è sempre stato affascinato dal fatto che alcuni animali possono avere una memoria e su come la conservano. Ecco l’idea di inserire nel libro una tartaruga centenaria come protagonista, un simbolo quasi preistorico, che attraversa con disinvoltura i secoli. Affiancata poi dall’altra tartaruga, Little Lazarus, che ne prende il testimone. Non sono tartarughe qualsiasi, girano l’America in lungo e in largo al seguito dei “seersucker”, padroni stravaganti, donne e uomini che vivono per strada, umanità dalle grandi ambizioni schiacciate dalla perversa organizzazione della società.

Michael Bible (e forse il cognome ha influenzato la sua scrittura) è cresciuto in un ambiente molto religioso e vive in una tensione continua tra sacro e profano. Secondo l’autore, le cose non sono mai come appaiono, sotto la superficie c’è sempre una parte di oscurità. Questi elementi simbolici tornano nel romanzo, dove si parla, tra l’altro, anche di una setta immaginaria. È memoria di storie che accadevano nella cittadina di provincia dove Bible nacque.

Goodbye Hotel è un romanzo sulla verità. Al lettore offre abbastanza elementi di riflessione, mai tutti gli elementi. Sarà il lettore a trarre le sue conclusioni. Il romanzo, dunque, è un gioco continuo tra autore e lettore, una danza che si compie con la pubblicazione del libro.

L’intera opera di Michael Bible descrive la situazione degli emarginati, il tema più importante per lui da raccontare, mentre in America non c’è spazio per il fallimento, per i perdenti: tutto è volto all’efficienza, ma non è così che funziona la vita reale di noi semplici esseri umani.

 

 

(29 maggio 2025)

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