di Fabio Galli
Parlare di Luciano Fabro significa entrare in uno spazio dove pratica artistica, teoria e insegnamento sono inseparabili. Il volume Luciano Fabro. Maestro torna Maestro, curato da Laura Cherubini e Raffaella Pulejo per Silvana Editoriale, raccoglie gli interventi delle giornate di studio tenute a Brera nel 2010 e ricostruisce un ritratto complesso dell’artista, evitando ogni approccio monolitico.
Il libro si fonda su una pluralità di voci: Mario Airò insiste sulla sperimentazione spaziale e materica di Fabro; Gianni Caravaggio evidenzia il suo ruolo peculiare all’interno dell’Arte Povera, mai riducibile ai codici del gruppo; Bruno Corà e Liliana Moro mettono a fuoco la sua attitudine pedagogica, centrata sul pensiero critico e sulla libertà di ricerca. Il Fabro maestro emerge come figura capace di trasformare l’aula in un laboratorio concettuale, dove l’insegnamento era una prosecuzione naturale dell’opera.
Il volume include anche due testi dell’artista, fondamentali per comprendere la sua metodologia e il modo in cui vedeva il rapporto tra materia, spazio e formazione degli allievi. Le circa cento immagini in bianco e nero non illustrano semplicemente i saggi, ma dialogano con essi, mostrando la coerenza della poetica fabriana.
Una parte rilevante è dedicata alla Casa degli Artisti, progetto sviluppato con Jole de Sanna e Hidetoshi Nagasawa: uno spazio di comunità e ricerca condivisa che esprime perfettamente la visione sociale e relazionale dell’arte secondo Fabro.
Il libro si chiude con una riflessione sull’eredità dell’artista: Fabro appare come una figura capace di coniugare rigore concettuale, sperimentazione e una straordinaria vocazione pedagogica. Maestro torna Maestro non è solo un omaggio, ma un invito a riattivare il suo modo di pensare l’arte come luogo di dialogo e responsabilità culturale.
(25 novembre 2025)
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