Diretto da Giona A. Nazzaro, promosso da Di’Gay Project, giunge nel Libero Stato del Gay Village dal 29 al 31 Agosto l’atteso GENDER DOCUFILM FEST.
Alla sua quarta edizione, il festival del documentario ormai noto nel panorama cinematografico internazionale, propone quest’anno una nuova prospettiva dove il CORPO SOCIALE sarà oggetto di indagine da parte dei film selezionati per proseguire un percorso che lo scorso anno aveva avuto al centro il Corpo politico.
Dal Bondage alla quotidianità, passando per comunità alternative e Coming Out in diretta. Sesso, Amore, Vita… tante facce di una sola medaglia, leggibili attraverso l’occhio indiscreto e oggettivo della Camera, s’incontrano al Gay Village, in occasione del Gender Docufilm Fest.
Con grandi sforzi si sono proposti film inediti in Italia e in Europa insieme a molte anteprime internazionali e mondiali. La risposta incoraggiante e partecipe da parte del pubblico che è attivo e partecipe durante la rassegna cui saranno presenti gli autori, e la soddisfazione degli stessi nel presentare i loro lavori in una così pregevole cornice come quella dell’Estate Romana e del Gay Village, sono il segno più tangibile che la cultura “paga”, così come il rischio, il confronto e la diversità, unica vera ricchezza sulla quale si può investire ad occhi chiusi, senza correre il rischio di “perderci”.
Sin dalla sua prima edizione il festival si è dato come “missione sociale” il compito di andare a cercare i film e di proporre esclusivamente delle anteprime cinematografiche appunto, considerando il documentario la forza trainante del cinema contemporaneo, il GDFF (Gender Docufilm Fest), ha scelto di posizionarsi su un terreno di apertura, esplorazione e rischio. I cineasti di domani vivono oggi nel formato rigorosamente No Budget dell’indipendenza e non è un caso che molti dei documentaristi più interessanti siano stati ospiti di questa pregevole manifestazione. Nomi come Mike Palmieri, Donal Mosher, Kimberly Reed, Marcus Lindeen, Rachid B. (aka Bruno Ulmer) e Yariv Mozer sono stati proposti dal GDFF in una tensione costante di interagire con le energie più mobili e appassionanti del cinema contemporaneo. Il premio assegnato l’anno scorso al film austriaco DAS OUTING, diretto da Sebastian Meise e Thomas Reider, che affrontava il dramma della pedofilia, ha evidenziato che il festival è luogo di confronto aperto senza censure. Cosa proporrà quest’anno il GDFF è una vera e propria sorpresa. Durante le serate saranno presenti gli autori Jan Soldat, Beth Nelsen, Ana Grillo, Maud Martin, Iben Haar Andersen, Richard Rossman, Thomas Amman, Susanna Helke e Mary Morgan.
GIOVEDI 29 Agosto 2013 – ore 21.00
EIN WOCHENENDE IN DEUTSCHLAND di Jan Soldat (Germania, 2013, 25’) – prima italiana
Due amici pensionati e uno slave. Bondage e sadomaso domestico. Microcomunità.
Uno dei tanti fine settimana in Germania.
CAMP BEAVERTON di Beth Nelsen, Ana Grillo (USA, 2013, 62’) – prima internazionale
Il più spettacolare campo per sole donne. Un’utopica società anarchica per ripensare relazioni umane e sesso.
Come un Mad Max del Gender.
LE BAGNE (THE KNIFE AND THE NEEDLE) di Maud Martin (Francia, 2013, 57’) prima internazionale
La troupe di danza contemporanea di Bernardo Montet mette in scena un testo di Jean Genet.
Un’ipotesi di comunità alternativa.
VENERDI 30 Agosto 2013 – ore 21.00
TAGLIA CORTO! di Filippo Demarchi (CH, 2013, 12’) prima internazionale
Un coming out in diretta. La famiglia: una comunità da rifondare.
MY LOVE – THE STORY of POUL AND MAI di Iben Haar Andersen (Danimarca, 2013, 64’) prima mondiale
L’amore come elemento fondante per pensare un radicamento diverso in seno alla comunità.
Un uomo, il suo amante straniero. La vita.
MAX UND DIE ANDEREN di Richard Rossman (Germania, 2013, 75’) prima internazionale
Max è un ex ufficiale. Ama il sesso con i suoi amici e gestisce la sua vita sociale con precisione.
Ma non sempre i conti tornano.
SABATO 31 Agosto 2013 – ore 21.00
HELLO STRANGER di Thomas Amman (CH, 2013, 46’) prima internazionale
Come reinventare una relazione a due e aprirla al mondo e alle contraddizioni?
Autoanalisi documentaria lacerante ma anche dotata di tanta ironia.
AMERICAN VAGABOND di Susanna Helke, Mary Morgan (Finlandia/Danimarca, 2013, 85’) prima italiana
Alla volta di San Francisco, in cerca di un mondo senza discriminazioni, James e Tyler scoprono a loro spese che le differenze esistono sempre.
Gay Village 2013 fino al 14 settembre 2013 dal giovedì al sabato Giovedì: 8 € – Venerdì: 10 € – Sabato: 18 € (compresa consumazione) Ingresso gratuito dalle 20.00 alle 21.00 Roma Eur – Parco del Ninfeo Via delle Tre Fontane angolo Via dell’Agricoltura info: 340 7538396 www.gayvillage.it
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