di iiiTiii twitter@iiiiiTiiiii
E’ iniziato al Gay Village di Roma il quarto appuntamento con il GENDER DOCUFILM FEST appuntamento cinematografico documentaristico dedicato al gender, con due lunghi documentari e un corto di 25′.
Vorrei soffermarmi sul primo, ispirato dal lavoro della compagnia di danza contemporanea di Bernardo Montet che mette in scena il testo postumo di Jean Genet, Le Bagne, nel senso di bagno penale. Di galera.
Conoscevo il lavoro di Montet con la sua compagnia di bravissimi danzatori-attori, secondo i dettami che la grande Pina Bausch ci ha lasciato nel corso della sua troppo breve vita, ma stupisce il rigore della direzione-coreografia e la capacità di plasmare i danzatori lasciandoli liberi di creare.
Il documentario della gentilissima Maud Martin, girato tra super 8, video e pellicola, è un documento imperdibile e irrinunciabile sul lavoro di Bernardo Montet e dei suoi danzatori, ma è soprattutto un documento umano insostituibile, testimone dello sforzo di una troupe e della grandezza di una singolo artista, per l’appunto Montet.
Belle immagini a camera quasi ferma, montaggio essenziale, giochi tra colore e bianco e nero, montaggio dei dialoghi su immagini “della memoria” che lasciano liberi i protagonisti anche da loro stessi, essendo i dialoghi montati “casualmente” sulle immagini dei danzatori che dicono altro.
C’è stato anche dell’altro. Dell’altro di qualità. Ma per ora voglio fermarmi qui.
Se volete saperne di più sul programma, cliccate.
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