Piagnistei e suicidi al reality letterario di Rai 3 (non l’abbiam visto, ne parliam male di default)

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Naturalmente ne parliam male, di default. Senza averlo visto. Perché fare un reality sulla scrittura è come fare profilattici con le garze, è come preparare fagioli con le cotiche senza cotiche, è come appoggiare delicatamente le gonadi su un’incudine in attesa della martellata fatale, è cercare il piagnisteo e la storia triste per incontrare lo scrittore che a tavolino confezionerà la storia che vincerà la pubblicazione con 100mila copie sicuramente vendute.

E’ questo il potere della TV.

Commentavamo quando ricevemmo il comunicato stampa sulla nuova genialata targata Rai 3 che loro fan qultura, che al reality sugli scrittori avremmo preferito la formazione per i lettori.

Non abbiamo cambiato idea. E non c’accusate di non avere visto il programma. Lo abbiam già detto noi che non l’abbiamo visto (e non lo vedremo).

Così, tanto per parlar male al buio: come certe sguattere.

 

 

 

 

 

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