Abbiamo visto “N-Casa di Bambola”, di Federica Barcellona, al teatro Manhattan di Roma

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Federica Barcellonadi E.T.   twitter@iiiiiTiiiii

Molto liberamente ispirato a “Casa di Bambola”, quest’opera, totalmente riscritta da Federica Barcellona è uno spettacolo gradevole, con attori più che garbati in scena che osa… troppo poco!

Una bambola (Emanuela Rolla), una bella scenografia, raffinata, Nora (Federica Barcellona) e Torvald (Igor Chierici), creano uno spettacolo d’ispirazione ibseniana che appartiene al nuovo millennio, e questo complica le cose perché spinge all’utilizzo di nuove tecnologie e di inserimenti video che anziché valorizzare il lavoro degli attori li sovrastano, facendoli scomparire.

Nora e Torvald vivono passaggi della loro vita quotidiana nell’ibseniano alternarsi di menzogne e nascondimenti, Torvald non risolve completamente la sua attrazione per la bambola che vede in Nora e Nora (non il personaggio, l’attrice) sembra troppo impegnata a tenere a freno il so personaggio per risultare efficace. In più il testo, dalla freddezza della prima parte dello spettacolo, passa ad un romanticismo quasi adolescenziale nella seconda parte, e questo risulta stucchevole, soprattutto perché pensiamo che le capacità di regista e attori siano infinitamente superiori a ciò che si è visto e che lo spettacolo, con alcune revisioni necessarie, possa diventare effettivamente quello che in embrione è già, un interessante, intelligente e bel lavoro.

La regista ed autrice deve rimboccarsi le maniche e, abbandonando i tentennamenti, sperimentare le eccellenti intuizioni che lo spettacolo suggerisce, ma non risolve (e delle quali, lo confessiamo, abbiamo poi abbondamentemente parlato a tavola nel post-spettacolo).

Lo spettacolo è andato in scena al Teatro Manhattan di Roma.

 

 

 

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