Appuntamenti gustosissimi quelli con la 19ª edizione del Milano Film Festival che si concluderà il prossimo 14 settembre. La seconda settimana apre con il Concorso lungometraggi: si parte con Forma, opera prima del giapponese Ayumi Sakamoto, che con la precisione di un bisturi seziona, pazientemente, le falde dell’animo umano, mescolando rigore orientale ed echi di un cinema europeo lacerante (h 20:30, Teatro Strehler); si prosegue con Brooklyn di Pascal Tessaud, la storia di Coralie e del suo sogno di diventare una stella dell’hip hop nella banlieu parigina, dove si intrecciano vite quotidiane di diversi personaggi, in un film corale che celebra il potere liberatorio della musica (h 21:30, Triennale – Teatro dell’arte).
Alle 15 largo ai cortometraggi, con i corti del Gruppo F al Teatro Strehler (fra gli altri Wonder di Mirai Mizue un caleidoscopio fluido di forme e colori lungo un anno, un omaggio alla meraviglia dell’animazione nel suo significato più puro, che abbaglia, stordisce e incanta). A seguire, il Gruppo J (fra gli altri, Cambodia 2099 di Davy Chou, ambientato nella futuristica Phnom Penh, uno sguardo accorato al disagio di una generazione, tra chi non può far altro che trasferirsi e chi sogna di viaggiare nel futuro, e Grand Canal di Johnny Ma, uno sguardo evocativo in Super 16mm della Cina degli anni Ottanta, ancora non completamente soggetta alla modernizzazione) (h 17, Teatro Strehler).
Per i “fuori categoria” del Milano Film Festival in programma allo Spazio Oberdan Freak Out di Carl Javér (in replica h 17, Spazio Oberdan). Secondo appuntamento con il vero fuoriclasse del cinema, Alain Resnais e il suo ultimo capolavoro, Aimer, boire et chanter, che riflette sulla vita, l’amore, la memoria, la morte. Presentato al Festival di Berlino poco prima della sua scomparsa, il film mette in scena un tragicomico teatro delle vanità, osservato con ironica distanza dall’occhio dei giornalisti (h 21, Spazio Oberdan).
Tra le rassegne più attese del Milano Film Festival, Colpe di Stato presenta We Come As Friends di Hubert Sauper, vincitore del Premio speciale della giuria a Sundance 2014 e del Peace Film Award alla Berlinale, un viaggio spazio-temporale che, dalle origini del colonialismo ci porta all’oggi e al punto di osservazione più eloquente: il Paese che ha da poco conquistato l’indipendenza, ma non si è garantito la liberazione, simbolo del destino di un continente che in troppi vogliono possedere, il Sud Sudan. (h 19, Spazio Oberdan).
A seguire, The Agreement di Karen Stokkendal, per la prima volta una macchina da presa entra nelle chiuse stanze dove si stipulano i documenti che tracciano confini e decidono il destino dei popoli. L’ accordo è quello apparentemente minore tra due Paesi confinanti e nemici, Kosovo e Serbia. Uno studio comportamentale sugli uomini e le donne che lavorano dietro le quinte della politica internazionale. (h 21.30, Teatro Studio Melato).
L’appuntamento storico e imprescindibile del Festival – la maratona di cortometraggi del Focus di Animazione – è in programma al Parco Sempione alle 21:00. 2D, ibridi live action, illustrazione, 3D, computer grafica, plastilina, stop motion, claymation, silhouette, ombre cinesi, e, in apertura, il corto realizzato nei giorni scorsi durante il workshop Disegni Elettrici con Alan Holly.
A 25 anni dalla caduta del muro di Berlino, del sistema ideologico che lo aveva eretto e delle sovrastrutture che erano state prodotte, si registra l’emergere di un interesse a riprendere un discorso su quel periodo storico tra i cineasti delle due generazioni precedenti. Il focus presenta Les Ponts de Sarajevo di Aida Begic, Leonardo Di Costanzo, Jean-Luc Godard, Kamen Kalev, Isid Le Besco, Sergei Loznitsa, Vincenzo Marra, Ursula Meier, Vladimir Perisic, Cristi Puiu, Marc Recha, Angela Schanelec, Teresa Villaverde, film a episodi che esplora il ruolo di Sarajevo nella storia, firmato da grandi autori del cinema europeo in occasione del centenario della Grande Guerra (in replica h 15, Spazio Oberdan).
In anteprima al Milano Film Festival il vincitore della prima edizione di Are you Series?, il progetto ideato da Milano Film Festival con Banca Prossima, la banca del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicata al non profit laico e religioso, che ha premiato con 60.000 euro la produzione di una serie web che interpretasse il non profit italiano in maniera veramente innovativa e creativa.
Due mesi di lavoro e riprese tra Bologna e l’Albania; questa sera saranno presentate le prime due puntate di Status, la web serie vincitrice del progetto: Il cooperante perfetto e Lo Chiamano Soccia (h 20, Teatro Studio Melato, ingresso libero).
Milano Film Network distribuisce le opere che hanno riscontrato maggior successo di critica e pubblico durante i sette Festival del Network, rilanciandole nel circuito nazionale. All’interno del programma del Milano Film Festival è possibile rivedere tutti e sette i film in catalogo. Oggi Aeterna di Leonardo Carrano, un film d’animazione sperimentale, che prende vita a partire dalle sensazioni che ha suscitato nel suo autore l’ascolto del Requiem di Mozart. Le parti della celebre messa vengono interpretate attraverso 14 film che danno vita ad un insieme organico e variegato quanto a tecniche d’ animazione e linguaggi espressivi.
(7 settembre 2014)
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