di Alessandro Paesano twitter@Ale_Paesano
Jack of the Red Card (Stati Uniti, 2015) di Janet Grillo, presentato nella sezione autonoma di Alice nella città è un film onesto che racconta una storia già detta ma in un modo personale e autonomo. Prendendo spunto da Glory una bambina di 11 anni che soffre di una forma grave di autismo il film ci offre uno spaccato della famiglia etero americana, quella di Jack, orfana, sotto protezione dei servizi sociali per i continui tentativi di sottrarre la sorella minore alle famiglie affidatarie cui è stata data in custodia, e quella di Golory che vede padre madre e fratello adolescente privi di tranquillità e risorse economiche per gli sforzi immensi nel cercare di dare a Glory ogni assistenza medica.
Jack si presenta sotto mentite spoglie di una giovane laureata specializzata in autismo e mentre riesce aentrare davvero in contatto con Glory perché al di là delle mille astruse teorie si accorge di Glory anche quando la sua famiglia, abituata ai suoi comportamenti strani, non ci fa più caso, prende finalmente coscienza delle sue responsabilità mettendo la famiglia di Glory davanti le proprie.
Un film di crescita che non aggiunge molto alla statura dei personaggi autistici nel cinema ma dà sicuramente un contributo interessante a rifondare la famiglia cinematografica (etero) che non è certamente idillica ma nemmeno disfunzionale come vanno oggi tanto di moda al cinema (anche in qualche film della Festa).
AnnaSophia Robb, nel ruolo di Jack, e Famke Janssen nel ruolo della madre di Glory, si affrontano a colpi di bravura…
(23 ottobre 2015)
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