Festa del Cinema di Roma: “Pojkarna” come i ragazzi diventano “ragazze perdute”…

Altra Cultura

Condividi

poster1_en_bigdi Alessandro Paesano    twitter@Ale_Paesano

In Pojkarna favola e immaginazione sono mescolate in un ritratto realistico di cosa vuol dire crescere oggi da un prospettiva tutta al femminile. L’idea centrale del film mette in evidenza la differente condizione vissuta dai ragazzi e dalle ragazze interrogandosi sulla questione di genere. Ho voluto esaminare i limiti del corpo e dell’anima e, con il personaggio di Kim, mostrare che l’identità di genere è in continuo cambiamento ed è un concetto superabile. Ho voluto rappresentare il concetto di genere come fluido, non assoluto. Esplorare questo tema influenza il nostro modo di muoverci nel mondo e di essere percepiti dagli altri.

Alexandra-Therese Keining

 

Alle origini di Pojkarna [t.l. ragazzi] (Svezia, 2015) di Alexandra-Therese Keining c’è il romanzo omonimo di Jessica Schiefauer,  che ignoriamo (e non ci risultano purtroppo traduzioni in nessuna altra lingua che sappiamo leggere…).

La storia raccontata nel film, con qualche lungaggine, soprattutto all’inizio, e qualche banalità di sceneggiatura  (che si sofferma sull’esoterismo dei fatti accaduti invece di approfittarne per raccontarci  le storie delle tre protagoniste) vede tre compagne di classe Kim, Bella e Momo nominalmente 14enni (ma Tuva Jagell, che interpreta Kim, ne dimostra molti di più) bullizzate dai ragazzi della scuola, alle quali in seguito all’ingestione della resina secreta da una pianta di origine misteriosa si trasformano in tre ragazzi, con tutti gli annessi e connessi (ho un pisello, commenta Kim. Sembra proprio un uccellino, com’è tenero e soffice).

La trasformazione, reversibile, permette alle tre amiche di ricevere un’altra accettazione sociale dal gruppo dei ragazzi. Kim fa amicizia con Tony, che di notte compie dei furti per conto del nonno, e i due ragazzi si legano molto in quella che nasce come amicizia virile, ma si trasforma in un sentimento che Kim è felice di accettare (Kim ragazzo e Tony arrivano a baciarsi) mentre quando capisce che Kim ragazzo è innamorato di lui Tony lo picchia e lo caccia chiamandolo brutto frocio.

Momo intanto confessa a Kim ragazzo di essersi innamorato di lui.

Kim le confida  che si sente nei suoi veri panni solo quando è un ragazzo, mentre Momo gli chiede se da ragazzo gli piacciono i ragazzi, le ragazze o tutt’e due e poi gli confida che per lei, e anche per Bella, quella esperienza, per quanto esaltante, non ha fatto loro cambiare idea e che loro due preferiscono essere ragazze. Però quando Momo si trasforma di nuovo in ragazzo sperando così di piacere a Kim ragazzo, lui lo respinge e Momo ragazzo gli chiede cosa deve fare perché lui la ami…

Girls Lost GreenhouseDa sola, ormai costretta al suo corpo femminile perché la pianta (che stava morendo) è stata distrutta da Momo, che le dà fuoco, Kim scappa di casa, guidando l’automobile di notte, con nella borsa la pistola di Tony. In aperta campagna ferma la macchina e guarda la pistola…

Il film al di là di alcune banalità di stile e di registro (il seme recapitato a Bella, che viene piantato e si trasforma in una pianta alta 40 cm in una sola notte; le maschere che indossano le tre ragazze in una sorta di rito, prima che scoprano gli effetti trasformativi della pianta; il senso malefico o comunque numinoso degli effetti della pianta e delle sue conseguenze, le amicizie maschili di Kim sono delinquenziali, con tutti i cliché del caso, cannabis compresa) rendono il film provinciale e bacchettone (per tacere del titolo internazionale in inglese che recita Ragazze perdute), ma è indubbio che Pojkarna affronta un argomento centrale, in questo periodo soprattutto, come l’identità di genere e il ruolo di genere. I risultati però sono contraddittori e altalenanti.

Girls Lost forestSe il film è splendido nel descrivere il disagio di Kim a essere donna e il suo desiderio di essere un uomo, è banalissimo e involontariamente maschilista quando descrive gli svantaggi del sesso femminile.

Se il bullismo dei ragazzi che chiamano Kim ragazza e le sue amiche cesse e troie è plausibile e purtroppo dolorosamente reale, è inaudita l’inavia con cui il corpo docente non prende posizione nei confronti di quelle che sono delle aggressioni fisiche illegali persino in Italia figuriamoci in un paese come la Svezia .

La condizione femminile di Kim e delle sue amiche è descritta con una ambiguità di fondo: l’inattitudine agli sport di Kim, la sua scarsa forza fisica, soprattutto se paragonata a quella dei ragazzi, nel film non è presentata come una caratteristica di Kim in quanto individuo, persona,  con un preciso carattere e una storia familiare di crescita, ma come femmina, seguendo un ridicolo e vetusto cliché che vuole le donne non adatte allo sport e meno forti dei maschi, due cose assolutamente false.

Viceversa, la versione maschile di Kim sa fare tutto quello che i maschi sanno fare come se il corpo sessuato avesse una conoscenza innata e l’agilità e l’abilità sportiva non dipendessero dalle esperienze fatte (o negate) durante la crescita, ma dal fatto stesso di “essere” maschi o femmine.

Invece di mostrare che se una ragazza non sa giocare a baseball è perché nessuno o nessuna le insegna quel gioco ritenuto più consono ai maschi, si sofferma a sottolineare come quella incapacità sia insita nell’essere biologicamente donna. Se Kim fosse stato un ragazzo omosessuale la stessa inettitudine sarebbe stata usata come prova della sua omosessualità, cioè della sua scarsa virilità. Insomma un disastro maschilista e patriarcale, oltre che omofobo naturalmente.

Anche la doppia dinamica relazionale tra Tony e Kim ragazzo è ambigua e contraddittoria.
Se la loro amicizia virile, che induce Tony a preferire il bighellonare con Kim piuttosto che passare tempo con la sua ragazza (della quale un amico di Tony confida a Kim dei volgari dettagli sessuali ai quali Kim gli risponde mi fai schifo) pur se guidata dal cliché, è uno dei ruoli di genere che certi ragazzi (ma non tutti) seguono, al quale il film dà una valenza diversa all’affetto che i due ragazzi provano l’un l’altro.
Mentre Kim ragazzo (che è nato ragazza) sorride quando scopre che Tony gli piace (come a dire che anche da ragazzo Kim continua a essere quel che era, una ragazza etero) Tony che ignora che Kim ragazzo sia in realtà una ragazza si turba di questa attrazione (che non è necessariamente omoerotica, si potrebbe trattare solo di solidarietà di genere che il patriarcato concede ai maschi solo in termini simbolici e mai concreti) e Tony torna dalla sua ragazza costringendola a un rapporto penetrativo che si trasforma in uno stupro per provare a se stesso di essere un maschio (è Kim ragazzo a impedirglielo prendendo Tony a calci fino a quasi ucciderlo).

Skärmavbild-2015-09-01-kl.-21.13.16La maschilità nel film sembra quasi giustificare il comportamento violento dei ragazzi come se fosse congenito all’essere maschio e non fosse invece indotto dal patriarcato maschilista in cui cresciamo e viviamo,  in maniera profondamente contraddittoria rispetto l’intenzione di voler denunciare la discriminazione di genere in cui Kim ragazza e le sue amiche vivono.

Ancora per mostrare la vera natura nascosta di Tony il film lo fa piangere come se la sua sensibilità derivasse dal suo presunto orientamento sessuale e non sia invece una possibilità del suo essere maschio, come se insomma sia la parte femminile che c’è in ogni ragazzo a renderlo più sensibile essendo altrimenti violento per natura.

Proprio nel momento in cui il film vuole additare alcuni comportamenti sociali che inducono le persone a essere trattate in maniera diversa in base al sesso il film sembra avvallare una origine biologica che giustifica queste differenze (in natura è così) e, data la natura metafisica di questa trasformazione, alla fine i ruoli di genere sono reazionariamente confermati (soprattutto se poi Kim il freak, il ragazzo trans, si suicida perché per lui non c’è un posto su questa Terra). In barba a tutti i ragazzi  e le ragazze del mondo reale che invece iniziano liberamente a esprimere la propria composita natura umana che non vede contraddizioni nell’amare persone del proprio e dell’altro sesso né nel comportarsi o vestirsi in maniere normalmente considerate consone all’altro sesso.

La storia d’amore tra Kim e Momo che esce fuori solamente quando Kim diventa un ragazzo è  poi una incontrovertibile cesura dell’amore lesbico:  Kim e Momo non possono amarsi in quanto ragazze, ma solo se almeno uno dei due diventa un ragazzo (e che Momo pur di rimanere accanto a Kim accetti di trasformarsi in ragazzo anche se le non lo desidera davvero conferma che in amore le donne son piene di spirito di sacrificio.)

Insomma un disastro totale che sbaglia qausi tutto quello che c’è da sbagliare, ma almeno affronta la questione. Che il film sia stato girato sicuramente in buona fede non è per chi scrive un’attenuante, ma, al contrario, un’aggravante. Se si commettono tanti errori quando si vuole affrontare un argomento sensibile vuol dire che di quell’argomento non si possiede la cifra e allora è sempre meglio tacere.

Pojkarna è comunque un film da vedere  (meglio magari se sull’argomento si hanno già le idee chiare altrimenti la sua visione contribuisce ad aumentare la confusione che possiamo avere) anche per assistere alla trasformazione di Kim e amiche nelle loro versioni maschili:  il casting ha fatto miracoli e Kim ragazzo sembra davvero la versione maschile di Kim ragazza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(22 ottobre 2015)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

©gaiaitalia.com 2015 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

Pubblicità