di Alessandro Paesano twitter@Ale_Paesano
En Mai Fais Ce Qu’il Te Plaît (t.l. A maggio, fai quel che ti piace) (Francia, 2015) di Christian Carion, racconta un fatto storico davvero accaduto, l’esodo della popolazione francese all’indomani dell’invasione tedesca nel 1940, seguendo in particolare l’esodo degli abitanti di un piccolo paese del nord della Francia.
Lo fa però nel peggior modo possibile, romanzando, calcando la mano su situazioni e personaggi, più attento alla ricostruzione storica dei costumi e dei mezzi di trasporto che alla plausibilità delle psicologie dei personaggi o delle situazioni presentate.
Il film si impone per il grande sforzo produttivo (parlato in francese, tedesco e inglese) per le scene di massa. le ricostruzioni storiche (anche se il marchio bmw è quello di oggi e non quello del 1940) e le scene di guerra (splendidi gli attacchi aerei e il passaggio dei cingolati) non certo per la storia tutta centrata sul privato (un padre tedesco contrario al regime, rifugiato in Francia, che cerca disperatamente il figlioletto accompagnandosi con un soldato scozzese, mentre l’unico tedesco cattivo è un cineasta che vuole fare un grande film) mentre i personaggi sono costruiti sui cliché più vieti e sottilmente maschilisti (uomini forti vessati in realtà da donne virago).
Un film grand pompier di caratura televisiva per l’impianto visivo e l’immaginario storico popolare dal quale pesca per raccontarci un brano di storia della seconda guerra mondiale forse poco conosciuto senza raccontare davvero niente al di là de cliché narrativi che fanno avanzare la storia.
Interessanti i titoli di coda che mostrano le fotografie originali che testimoniano l’esodo di quasi 8 milioni di francesi facendo rammaricare per l’occasione persa per quel che il film ci avrebbe potuto raccontare della Storia se non avesse preferito invece di intrattenere il suo pubblico con un drammone gonfio di lacrime finte.
(11 aprile 2016)
©gaiaitalia.com 2016 – diritti riservati, riproduzione vietata