A Roma una mostra dedicata a Gino Strada al centro culturale SalAgnini

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di Stefania Catallo

L’importanza di Emergency, l’organizzazione fondata quasi trenta anni fa da Gino Strada per fornire cure mediche e chirurgia d’avanguardia alle vittime dei conflitti, e la situazione umanitaria attuale in Afghanistan sono stati gli argomenti portanti dell’evento “Afghanistan. Dentro la guerra”, presentato al centro culturale SalAgnini di Roma sabato 22 gennaio (www.salagnini.it).

La location, dedicata alla memoria del partigiano Ferdinando Agnini, ucciso a 20 anni alle Fosse Ardeatine, è stata tappezzata con fotografie che rappresentano l’operato di Emergency nel Paese asiatico, attraverso i ritratti di coloro che vengono curati, sia con interventi di routine che con altri più complessi, come ad esempio la chirurgia sui bambini feriti. Persone e volti che rappresentano una nazione governata ormai da mesi dai Talebani e in piena crisi umanitaria dove, come ha dichiarato Pietro Protasi, responsabile del coordinamento dei volontari di Emergency: “Dal punto di vista umanitario, col blocco dei finanziamenti internazionali, la popolazione sta soffrendo, sia per la mancanza dei beni primari come le  medicine, sia per la disoccupazione, sia anche per la scarsità di  cibo”.

Di Afghanistan si era parlato molto la scorsa estate, subito dopo la presa del potere dei Talebani, quando a Roma e in altre città si erano tenute manifestazioni ed eventi dedicati, per tenere alta l’attenzione su ciò che stava accadendo, soprattutto alle donne che venivano forzate e regredite a condizioni indegne di una società civile. Sembrava fosse iniziata una gara di solidarietà destinata a durare nel tempo ma, come spesso accade, l’attenzione pubblica si era poi spostata su altri temi, quasi che le cose laggiù si potessero risolvere da sole e che quello che accade a migliaia di chilometri di distanza non abbia importanza e conseguenze in un’ottica geopolitica.  Angelo De Stradis, che ha contribuito all’organizzazione dell’evento, insieme all’associazione A Buon Diritto onlus, ne ha parlato come di: “un progetto nato da diversi mesi, dalla caduta di Kabul, per contribuire a tenere alta l’attenzione su quello che sta succedendo in Afghanistan, attraverso il quale dare il nostro piccolo contributo”.

La mostra sarà visitabile fino al 30 gennaio ed è stata dedicata a Gino Strada, il fondatore di Emergency scomparso lo scorso 13 agosto in Francia, del quale il nostro Paese dovrebbe essere orgoglioso e al quale dovrebbe essere grato).

Intanto è notizia di queste ore che una delegazione talebana è volata ad Oslo per prendere parte ai colloqui ufficiale con l’Occidente: in agenda  sono previsti appuntamenti che riguardano i diritti umani e gli aiuti umanitari, visto anche che 9,5 miliardi di dollari in beni della banca centrale afgana, depositati su conti esteri, sono stati congelati dagli USA, così come si sono bloccati gli invii degli aiuti alla popolazione. La partita è molto importante, e soprattutto è forte il desiderio di mettere le mani sulle terre rare, ossia i materiali indispensabili alla tecnologia, di cui l’Afghanistan è ricchissimo, da parte di Russia, Cina e Stati Uniti. Che si tratti di un do ut des giocato sulla pelle della popolazione?

 

(23 gennaio 2022)

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