Alcuni mesi fa concludevo la mia nota relativa ai paesi ospiti per la prima volta alla Mostra Internazionale d’Arte, con la promessa di visitare il decentratissimo padiglione del TUVALU per completare quella ricognizione.
In un pomeriggio di una giornata d’agosto piacevolmente semiautunnale, dopo giorni di scirocco di quello che ti taglia le gambe, ero a Mestre per commissioni ed essendo nella zona della cosiddetta Piazza Barche, dove arriva il Canal Salso che porta direttamente in laguna, ed al Parco di S.Giuliano, quello che s’intravvede arrivando in treno ed in auto, all’altezza dell’edificio neoclassico ch’era la dogana austriaca, ed ancora prima, dove prendeva la nave Porzia nel shakespeariano Mercante di Venezia, ebbene proprio da lí, da questo luogo che è tanti luoghi, un autobus mi ha portato vicino alla zona ed ho sgambettato un po’ per raggiungere l’ingresso del forte: complesso, costituito da molti edifici, anche in rovina, affascinante, immerso nel verde ed attraversato da differenti importanti canali.
Qui la Biennale ha deciso di ospitare il padiglione nazionale del piccolo stato del Pacifico. Posso dar conto solo di un gruppo di installazioni, siccome alle 17.30 i due edifici laterali erano chiusi!
Sull’ampio spiazzo di fronte alla darsena un gruppo di pinguini bianchi in materiale lucido, una corte di grande dignità ed importanza imperiale vive in una sua realtà sospesa, alle sue spalle qualcosa come la struttura di un pozzo di petrolio ospita una testuggine marina dall’aria angelicamente innocente – e vorrei vedere! – che sta per essere segata in due da una ghigliottina, ed all’alto capo, un povero toro dorato appeso per la coda; poco più avanti un altro gruppo di grande allure galleggia sull’acqua dello specchio antistante.
Sulla riva, noi possiamo far conversazione su sdraio o seduti in eleganti salotti di bambù… In attesa che l’innalzamento delle acque faccia sparire le isole e gli atolli, anneghi persone ed animali, problema che ci tocca da vicino anche qui a Venezia. Un lavoro di grande forza quello creato, tanto più che l’effetto è acuito dalle modalità espressive non lontanissime dall’estetica dei manga, e proprio per questo contrasto, più forti ed efficaci.
Come accade per certe graphic novels che riescono ad incidersi nell’anima più dell’immagine fotografica, più della pagina scritta!
©emilio campanella 2013 per gentile concessione ©gaiaitalia.com 2013 tutti i diritti riservati riproduzione vietata
[useful_banner_manager_banner_rotation banners=1,2 interval=10 width=300 height=250 orderby=rand]