di Emilio Campanella
Al Palazzo della Gran Guardia, in Piazza Brà a Verona, è stata presentata alla stampa, mercoledì 23 Ottobre, la nuova mostra curata da Marco Goldin. Si tratta di VERSO MONET, Storia del paesaggio dal Seicento al Novecento che rimarrà aperta al pubblico dal 26 ottobre al 9 Febbraio 2014, per poi passare con minime differenze alla Basilica Palladiana di Vicenza dal 22 Febbraio al 4 Maggio 2014.
Insomma il percorso contrario in confronto all’esposizione precedente dedicata alla figura. Premetto una considerazione iniziale: mi sembra di gran lunga il risultato maggiormente ispirato degli ultimi anni, direi dai tempi di MONET, la Senna ed i pittori a S.Giulia di Brescia. A detta dello stesso curatore il paesaggio costituisce il suo maggiore interesse e più grande fonte di emozione in pittura.
Aggiungerei che la temperatura sale quando ci si avvicina al passaggio fra Ottocento e Novecento. Altro dato positivo è costituito dalla coerenza delle scelte tematiche in “sole” cinque sezioni, l’ultima delle quali occupata da ventidue tele di Claude Monet, una mostra nella mostra ( a Brescia erano addirittura quarantaquattro!). Sarà una manifestazione di grande, sicuro successo, e non solo per i nomi, ovviamente, ma anche perchè si arriva in fondo a questo viaggio per il mondo in 105 opere (non pochissime!), tutto sommato abbastanza riposati grazie ai soggetti contemplati. Il grande, arioso edificio contribuisce a questa sensazione generale di spazio e di respiro.
Veniamo accolti da Annibale Carracci e Domenico Zampieri (Domenichino), s’incontrano Salvator Rosa, Claude Lorrain e Nicolas Pussin, fra i maggiori interpreti del paesaggio italiano; una piccola serie di disegni preziosissimi anche di Rembrandt e Ruisdael (che saranno sostituiti da altri- per ragioni di conservazione – a Vicenza). Cito VEDUTA DI ALKMAAR (Jacob van Ruisdael, 1670,1675 c.a) da Boston per lo straordinario contrasto di luce sulla campagna, per l’orizzonte amplissimo in un quadro di piccolo formato: cm 44.5×43,5!
Di seguito la grande sala degli italiani: Bellotto, Guardi, Canaletto, ma anche l’italianizzato Vanvitelli ( Gaspar van Wittel ) si amplia lo sguardo e si comprendono gli americani ed i nordici nel grande viaggio, accostandoli a Corot e Courbet, e prima di loro l’inglese Constable; ci sono i mitteleuropei, e sono rimasto colpito dal TEMPORALE SULLA PUZTA di Kàroly Lotz del 1861, da Budapest, con la cicogna che sta cercando di sfuggire alla tempesta in arrivo. Poi Friedrich ed anche Turner con le sue forme in disfacimento.
E’ la volta poi dei pittori che attireranno di più, da Cézenne a Renoir, da Degas a Gauguin, da Van Gogh a Sisley (veramente emozionante il suo SENTIERO DEI CASTAGNI A LA CELLE-SAINT CLOUD del 1867 da Sauthampton) e poi si conclude con l’immersione nelle acque, nei fiori, nei riflessi, nelle dissoluzioni, nei languori di Monet, meta cui siamo stati preparati un centinaio di tele fa.
Sì, un bel viaggio, indubbiamente. Le opere vengono da tutto il mondo e sponsor ovviamente molto importanti hanno permesso una simile manifestazione. Linea d’Ombra ha pubblicato il volume, catalogo, summa a firma dello stesso Goldin.
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