Si stima che solo nel periodo 1876-1915 partirono circa 14 milioni di cittadini (con una punta nel 1913 di oltre 870.000 partenze). Un dato impressionante se si calcola che nel 1900 l’Italia aveva circa 33,5 milioni di abitanti.
Accanto a quella che è definita la grande emigrazione orientata in larga parte verso le Americhe (tra la fine del XIX sec. e gli anni Trenta del XX sec.) prende corpo fin dall’immediato dopoguerra quella europea che intesa dai migranti italiani prevalentemente quale emigrazione temporanea si rivolge in particolare verso Francia, Svizzera, Belgio e Germania.
Una migrazione di tali proporzioni, capace di creare un’altra Italia fuori dai propri confini, fu così estesa e capillare da coinvolgere nella medesima esperienza tanta parte del popolo italiano e sammarinese. Per tali motivi la partenza con valigie di cartone con poca misera roba, il pianto delle madri quando non delle mogli, il doloroso distacco dalla propria terra, le molteplici storie individuali di ricerca della felicità sono frammenti di memoria ormai collettiva che coinvolgono direttamente innumerevoli famiglie tra le quali anche quella del pittore Ivo Batocco.
Per la stesura delle opere della mostra Batocco utilizza la forza della sua pittura figurativa fatta di strati di colore sovrapposti qui accentuata da evidenti contrasti luminosi e non rinuncia ad esprimere sui fondi di molte delle tele il ricordo dei cromatismi maturato nel dinamico periodo della ricerca materica creando in molti casi un’efficace quanto opportuna decontestualizzazione di scene individuali che appartengono ad un vissuto più vasto: alla storia del popolo italiano e sammarinese.
Le 33 opere (a cui si aggiungono le chine e i disegni) sono state realizzate da Ivo Batocco in più anni a partire dal 2009 dopo aver eseguito una paziente ricerca preparatoria sui materiali (testi, foto, video e film) attinenti l’emigrazione italiana.
Le opere in mostra narrano dunque del lungo viaggio della speranza, della macerante nostalgia di chi parte ma anche della promessa di una nuova vita. Raccontano dell’angosciante povertà e della speranza in un futuro nuovo, di un possibile riscatto sociale e del coraggio di affrontare con pochi mezzi linguistici, culturali ed economici società ben più complesse del mondo spesso arcaico che si lasciava.
La mostra è curata da Alberto Mazzacchera.
Museo di Roma in Trastevere da martedì a domenica ore 10.00-20.00 chiuso lunedì la biglietteria chiude alle ore 19.00 Intero: € 7,50
Ridotto: € 6,50
Gratuito per le categorie previste Prenotazioni: 060608 (tutti i giorni 9.00 – 21.00)
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