Il Centro Candiani di Mestre, incongruo e scombiccherato edificio labirintico costruito per ospitare un teatro che non fu mai realizzato, costituisce, per me, sempre una sorpresa: non mi trovo mai dove vorrei essere, se prendo un ascensore oppure le scale, posso trovarmi all’esterno di una gelida, cupa terrazza, come in un interminabile, inquietante corridoio che non sembra portare a nulla, oppure si, ma all’opposto di dove avrei voluto essere. E’ accaduto anche il 12 Dicembre.
Arrivato fortunosamente in tempo dopo un bell’ingorgo, tanto per essere un po’ già in atmosfera felliniana, provocato da uno dei tanti blocchi di questi giorni, sono giunto avventurosamente al secondo piano, dopo aver superato un inaspettato e recentissimo atrio luminosissimo e chiassoso con tanto di libreria supemercato e biglietteria di una nuovissima multisala… ed ovviamente non ero dove avrei dovuto essere, ma siccome sono patologicamente in anticipo, ho potuto trovare l’inizio e lo scopo del mio viaggetto in terraferma: 8 1/2 IL VIAGGIO DI FELLINI, Fotografie di Gideon Bachmann.
Lo spazio espositivo stralunato si presta benissimo a questa ampia serie di immagini da poco conosciute di questo poliedrico personaggio che abita il cinema dall’interno da molti anni: regista, documentarista, giornalista, fotografo, vive ed insegna in Italia da molti anni. In 8 1/2 è il giornalista che rivolge domande imbarazzanti al protagonista che tenta di fuggire…e questo gli corrisponde abbastanza…
Raccoglieva materiale per un libro e sul set scattò foto straordinarie mentre il film veniva creato. Questa mostra che prende le mosse dall’omonima pubblicazione edita da Cinemazero, ed è organizzata dall’ Archivio Fotografico Cinemazero Images di Pordenone, proviene dai Festival di Haifa, da quello di Atene, ed è ora ospitata qui dal Circuito Cinema di Venezia, rimarrà aperta al pubblico sono al 19 Gennaio 2014… mi sbilancio: è IMPERDIBILE! Il volume che merita ampiamenta i trenta “euri” del prezzo, è curato da Mario Sesti ed Andrea Crozzoli; e contiene anche un testo di Tatti Sanguineti, oltre a molti dello stesso Bachmann. Non ho voluto essere pettegolo e non ho insistito a domandare l’età del fotografo, ma io lo ricordo quando nel 1970 andai al Cinema Centrale di Genova per una proiezione del suo CIAO FEDERICO!, quello che ora si chiama un “backstage” del FELLINI SATYRICON; io sono del ’53, avevo, dunque diciassette anni; lui già adulto in 8 1/2, allora aveva sette anni di più… ed era divertentissimo e caustico.
L’altra sera abbiamo scambiato qualche parola e quando ho parlato di Genova ha subito inquadrato il clima piovoso, giustamente, poi nel corso dell’incontro con il pubblico, è stato festeggiato e coccolato da una delle organizzatrici, bella ed elegante, giustamente emozionata, ma disinvolta, che lo ha esortato a raccontarsi un poco, cosa che il “festeggiato” ha fatto suscitando molta ilarità sciorinando una quantità di aneddoti gustosi ed anche impietosi, con sorniona bonomia, lasciando poi spazio ad alcune domande del pubblico intervenuto…
Domande che non hanno brillato per originalità e gli hanno dato il destro per alcuni colpi di fioretto particolarmente godibili… Credo che il Grande Federico, si sarebbe molto divertito!
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