A Helsinki? Non perdete la mostra di Alice Neel

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Alice Neel 00di G.T.

 

 

 

 

 

 

 

 

L’Ateneum di Helsinki offre una grande retrospettiva di Alice Nell, ritrattista che già nel 1960 ritraeva soggetti di grande attualità, cogliendo l’anima dei soggetti stravaganti che sceglieva, conferendo glamour e intimità alle opere. Certo la sua travagliata storia personale la induce a scegliere di dipingere senza sosta l’umanità, alla ricerca forse, di un “vero” contatto umano.

Alice Neel nasce nel 1900 e ben presto vince per due volte il premio di ritrattistica. Si innamora di un artista cubano, di cui fa un ritratto cupo, ombroso, materico; e nel ‘26 tiene la sua prima esposizione personale all’Havana. Nel contempo nasce la sua prima bambina che prematuramente scompare. Segue una seconda nascita, dalla quale l’artista, lasciata sola, esce distrutta tanto da cercare il suicidio nel 1931.

“Guarita” riprende matita e pennello e, con un nuovo amore, lascia la figlia a Cuba e parte alla volta di New York dove diviene un’artista del Greenwich Village. E’ di questo periodo uno dei suoi più grandi ritratti, purtroppo bruciato dal compagno: nuda a figura intera, una bambina di sei anni dai capelli crespi. Dritta in piedi, petto in fuori. La pittura è cambiata, la materia è sparita, tutto è più piatto, non i volumi, non  lo sguardo, ancora meno lo splendore psicologico. L’artista continua a cercare nuovi tempestosi e purtroppo deludenti amori, il suo bisogno di sentimento e di accettazione non si placano, continua a trovare solo uomini sbagliati e a procreare. La sua arte cominci a farsi strada esponendo a mostre collettive, dove emerge come unica donna a fianco di nomi del calibro di  Stuart Davis. Vive ad Harlem con i suoi bambini quando viene scoperta da Solman, accreditato critico che dice di lei: “Alice Neel è una pittrice di persone”. E le persone le  dipinge, nei loro stili, nei loro colori, nelle loro diverse etnie, sottolineandone le caratteristiche, i colori, i turbamenti, le personalità. Linee espressive, tavolozza ricca, intensità psicologica e trasporto emotivo, non raffigura il corpo umano in maniera realistica, ma alla sua maniera, la maniera in grado di catturare l’io più inconscio, la vera psicologia del soggetto con estrema semplicità realistica. Regala alla gravidanza un posto d’onore, quel posto che la società trascurava e continua a trascurare. Evidenzia i mutamenti fisici, evidenzia le angosce emotive. Dipinge nudi, soggetti atipici per quegli anni.Alice Neel 01

La bellezza di questa artista è che anche i suoi soggetti “vestiti” in realtà, agli occhi di chi guarda, sembrano nudi. L’ultima sua opera è ancora un nudo, un autoritratto nudo, dove lei non cela i decadimenti fisici dovuti all’età. Il ritratto, completato nel 1980, guarda una donna di ottant’anni, la cui vita ha segnato e solcato il fisico e l’anima. Il coraggio dell’artista di mostrare il vero: seni e ventre cadenti.

Verità, sfida delle norme sociali, sfida degli stereotipi di una società per bene, perfetta, che non accetta le nudità, gli stravolgimenti del corpo e che ancora di più, nasconde l’io agli occhi anche di se stessi, in un inizio secolo dove le indifferenze, i silenzi e le contraddizioni del contemporaneo.

 

 

 

 

 

ALICE NEEL, Painter of modern life
Helsinky, Ateneum art museum
Ateneum.fi
Fino al 2 ottobre 2016
Catalogo Hatje Cantz

 

 

 

 

 

 

 

(13 agosto 2016)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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