Abbiamo #lettopervoi “Storie Fuorigioco” di Rosario Coco

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di E.T. #storiefuorigioco twitter@iiiiiTiiiii #rosariococo

 

 

E’ complicato e difficile recensire l’opera di un amico. Lo è sempre. Lo è ancora d più quando recensisci il libro di un amico a cui vuoi bene. E’ vero però che le amicizie basate sull’affetto e sulla stima sono amicizie forti, così che mi rallegro di questo, e seguo con lo scrivervi queste righe che non sto nemmeno a chiamare recensione.

“Storie Fuorigioco” – prima raccolta di racconti di Rosario Coco, a lungo collaboratore di Gaiaitalia.com Notizie, è un libro senza nessuna presunzione che non sia quella di far conoscere come si sta dentro certe scarpe, mi approprio, visto il tema, di un modo di dire anglosassone, molto comune in Canada.

Si tratta di sei racconti evidentemente ispirati a storie reali, con spunti – secondo noi – autobiografici e che trasudano voglia di comunicare la difficoltà di essere differenti in un mondo che ha scelto l’omologazionel’ipocrisia e che sfoga le sue frustrazioni in the closetscaraventando tonnellate d’odio contro coloro che hanno scelto di essere visibili. O almeno coerenti.

Non poteva esserci scenario migliore per i racconti scritti, assai bene con qualche piccola pecca di editing, da Rosario Coco che si sporca le mani entrando a gamba tesa nel mondo del calcio dell’ipermachismo e della discriminazione raccontando di ragazzi che amano ragazzi alle prese con le difficoltà di chi i ragazzi magari li ama così tanto da violentarli negli spogliatoi. E poi il frocio sei tu.

Un unico difetto, dal punto di vista letterario, è comune a tutto il libro. E’ la necessità pedagogica di educare una popolazione incolta ed ignorante cercando, attraverso la pedagogia e la spiegazione di modi di essere, di termini e di parole che il volgo antigay usa per far male ignorandone i reali significati, di cambiarne le rozze opinioni. La pedagogia limita il racconto ed il suo fluire emotivo. Spero, anzi ne sono sicuro, che Rosario Coco in futuro sceglierà di privilegiare la sua felice vena di scrittore, giovane e quindi freschissima, censurando questa sua necessità educativa che è comunque funzionale al messaggio che i sei racconti voglio trasmettere. E non è detto che non serva essere pedagogici. Non solo per la causa.

Anche per il difettuccio pedagogico, anche per la passione con cui affronta i temi che regala, anche perché a Rosario Coco voglio bene, ma soprattutto perché il libro è assai godibile, ne consiglio la lettura.

 




 

 

(13 giugno 2018)

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