Dal 3 ottobre al 15 febbraio, Pisa , negli spazi di Palazzo Blu, rende omaggio alla vita e all’arte di Amedeo Modigliani, dagli esordi livornesi, suo paese natio, alle sperimentazioni parigine.
Dal titolo “Amedeo Modigliani”, la mostra vuole dare uno sguardo retrospettivo sugli scritti creativi dell’artista,cercando di illustrare anche la stagione europea di cui è stato protagonista, portandolo a dialogare con altri artisti, suoi contemporanei e suoi celebri compagni di percorso.
Un genio incompreso il pittore dai colli lunghi, dandy , elegante , trasgressivo e libero, nella sua purtroppo breve vita, sempre in continua ricerca di espressione e dialogo con le avanguardie parigine.
L’interesse della mostra, curata da Jean Michael Bouhours, responsabile del dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou da dove provengono molte opere, è soprattutto nei meravigliosi ritratti, il genere tanto amato dal pittore.
Un ritratto, il suo, reinterpretato in modo assolutamente personale, un terreno nuovo su cui sperimentare ogni tipo di sentimento e di suggestione. Sia nella pittura che nella scultura , gli occhi vuoti, scuri, privi di pupille, i colli lunghi, i volti ovali a ricordare le sculture africane, a volte inquietanti , freddi inermi, con pose inconsuete, gli occhi glaciali che inondano l’animo di quesiti.
La mostra è un percorso di vita e di arte che inizia con i ritratti livornesi, e con alcuni paesaggi ben presto abbandonati dal giovane artista. Si sposta poi al periodo parigino con i dipinti influenzati dal realismo di Touluse-Loutrec, sono poi i Cezanne e i Gauguin a ispirarlo. Nella terza sessione ci sono le sculture. In questo periodo Modigliani trova il suo linguaggio nella sintesi tra arte antica e moderna rielaborando la figura femminile, dedicandosi tra il 1915 e il 1916 al nudo.
Costretto ben presto per motivi di salute a lasciare la scultura ormai troppo faticosa, Modì si dedica fino al termine della sua vita ai ritratti in modo esclusivo arrivando a realizzarne 300. L’artista fa emergere l’essere, le sue emozioni, un’interiorità nascosta dietro a una maschera, il volto.
La mostra si conclude con la produzione dei pittori, suoi compagni di avventura di Montparnasse: Picasso, Chagall, Severini.
(27 settembre 2014)
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