Un bel monumento alla noia, non c’è che dire! Per fortuna della durata di soli (sic), 141 minuti.
In un futuro postatomico, postarchitettonico, postculturale, postquellochevolete, il regista ci racconta una storia di amore contrastato ai tempi dell’insensibilità programmata. Ripensate ai migliori romanzi di fantascienza sulle società iperavanzate, forse, da Bradbury al bellissimo “Non Lasciarmi” di
Ishiguro e saprete già tutto e avrete già visto, letto, riletto, rivisto questa vicenda in cui Kristen Stewart e Nicholas Hoult inespressivi come pochi, e non solo per ragioni drammaturgiche, sono i novelli Adamo ed Eva, Romeo e Giulietta, Troilo e Cressida, Leonce e Lena, Piramo e Tisbe in uno studio di design…
O qualcosa di simile.
(5 settembre 2015)
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