Delacroix a Londra, National Gallery, fino al 22 maggio

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Eugene Delacroix - 00 Two Moroccans Seated in the Countrysidedi Giorgia Trinelli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Londra espone Eugene Delacroix, promotore dell’Arte Moderna ed artista di immenso impatto e influenza, durante e dopo la sua vita. I contemporanei lo studiano e lo criticano, i posteri lo emulano, cercando di carpirne segreti e concetti. Punto di riferimento artistico, colto e impegnato politicamente.

La National Gallery fino al 22 maggio presenta “Delacroix e l’ascesa dell’arte moderna” ed espone importanti opere provenienti da collezioni pubbliche e private. Circa 60 le opere che permettono di conoscere e godere la grande maestria artistica con oltre un terzo dell’esposizione costituito da uno studio delle opere dell’autore. Si prosegue con l’esposizione delle opere di artisti postumi che guardano l’arte del maestro reinterpretandola: Bazille, Van gogh, Cezanne, Matisse.

Nella parte finale si congiunge il Romanticismo con l’Astrattismo.

Pittore suggestivo che si affida alle pennellate, al colore e agli effetti ottici ottenuti con un utilizzo cromatico unico Delacroix “parla” con il colore, preoccupandosi in maniere minore della nitidezza e perfezione delle forme. Erede predestinato di Gericault, parla, nei suoi dipinti di passione, rivoluzione, espressa nel modo più semplice e chiaro possibile.

Tutto in Delacroix è passione. I temi rappresentati, i colori utilizzati, colori caldi, cromatismi terreni dove non mancano i tre colori principali che si rincorrono in tutte le sue opere. Il rosso della passione, il bianco della luce e il nero dell’oscurità. Passioni espresse nei personaggi, con la loro forza, l’energia, i corpi nudi, nervosi, le battaglie, i temi rappresentati. L’alone caldo degli sfondi, la luce violenta che irradia le opere e protegge i personaggi. Tutto è arte, tutto è vigore, tutto è Delacroix.

Possibile e doveroso, avendone l’opportunità, visitare la mostra fino al 22 maggio alla National Gallery di Londra.

Curioso vedere anche come gli artisti postumi, siano riusciti a rielaborare in modo personale, la grande e difficile eredità lasciata dal “maestro dell’Arte Moderna”.

(10 aprile 2016)

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