Fuoco Fatuo, il musical erotico di João Pedro Rodrigues

Altra Cultura

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di Giuseppe Enzo Sciarra
Fuoco Fatuo dura solo un’ora (ma quando lo vedi, se lo vedrete, sembra addirittura molto meno); Fuoco Fatuo non è l’omonimo film di Louis Malle – quella è una pietra miliare del mondo del cinema, non c’è bisogno che lo dica io e mi auguro l’abbiate visto, altrimenti dovete farlo se vi ritenete esseri umani che amano il cinema vero e l’arte con la A maiuscola! Fuoco Fatuo è un film queer portoghese. Fuoco Fatuo è un musical erotico ma anche un film fortemente ambientalista. Fuoco Fatuo è ambientato nel 2069. Fuoco Fatuo è un film di João Pedro Rodrigues, regista che  vergogonosamente non ha una distribuzione in Italia dal 2000, anno di “O fantasma” presentato alla mostra del cinema di Venezia di quell’anno. Fuoco Fatuo è un amarcord del protagonista, un re senza corona che in letto di morte ricorda il suo amore di gioventù, conosciuto quando decise di lasciare la famiglia reale per sentirsi più vicino al popolo e abbracciare la causa ambientalista facendo il pompiere.

Qualcosa di angelico, di fortemente spirituale e vicino a una visione quasi animista sprigiona la scena iniziale di Fuoco Fatuo, in cui il protagonista, un piccolo principe Alfredo che, attraverso il padre, impara ad apprezzare gli alberi e il loro ruolo di guardiani del mondo che regolano il corso dell’esistenza degli esseri viventi. Tra una canzoncina alla Gianni Rodari cantata da un gruppo di bambine e bambini viene disvelata allo spettatore l’anima ambientalista del film ma anche la purezza che questo tema possiede. La natura è puerile come i bimbi e ugualmente complessa. Ha un’anima giovane anche se esiste da sempre (dall’eternità?) e in quanto tale va preservata dalla brama di potere autodistruttiva di certi psicopatici che ci governano.

Il film prosegue con macchina fissa dentro il palazzo reale del re e della regina (una donna frivola, con idee razziste). Fa capolino alle spalle della tavola dei regnanti, infatti, un quadro di schiavi neri. Lo schiavismo non è simbolo solo del colonialismo del passato ma anche del razzismo di adesso della vecchia Europa; razzismo e ottusità verso i temi ambientali sono tra gli argomenti predominanti della prima parte del film – perché sottomettere l’altro e sottomettere un altro paese è sempre questione di sfruttamento di risorse e di depredazione dell’ambiente. Rodrigues ci tiene a rimarcarlo più volte da vero rivoluzionario e antimonarchico che parla al presente e al futuro.

Insorgenze socialiste, voglia di ribellione alla vita di corte, incendi che devastano le foreste del paese e attentano alla vita di tutti porteranno il giovane principe Alfredo a cercare di rendersi utile al suo popolo, spegnendo incendi come pompiere. Da qui il film diventa un vero e proprio musical che tra il grottesco e citazioni colte di quadri di Bacon e Caravaggio, pose plastiche da giornale porno gay anni ottanta, scene di sesso, rapporti orali, nudità di tutti i pompieri, rimarcherà il potere dell’omosessualità come atto rivoluzionario di liberazione non solo di  persone gay, lesbiche o transgender ma anche di eterosessuali. Ed è questa sensazione di libertà, di desiderio vissuto al di là delle regole e delle leggi monarchiche a spingere lo spettatore al di là del suo orientamento sessuale o identità di genere a sentirsi parte della storia e delle sue pulsioni  erotiche. Essere se stessi e infrangere le regole riguarda tutti e servirebbe a tutti per creare un’umanità al riparo da tutto questo dolore e da un mondo che si parla addosso senza comunicare nulla di importante.

 

 

(26 dicembre 2022)

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